Il fascino dei villain Disney

Ma quanto ci affascinano i villain delle storie? Oltre 75 anni di classici Disney ci hanno raccontato storie di eroi e di malvagi, ponendo l’accento sul contrasto eterno tra bene e male, luce e tenebre, giusto e sbagliato. La marcia in più degli eroi è la loro bontà e purezza d’animo, che resta sempre al suo posto e li accompagna lungo il cammino, nonostante l’universo si accanisca su di loro provocandogli una serie di sfortunati eventi e traumi devastanti, molti dei quali si presentano già in tenera età.

Cattivi, non sempre così cattivi

Se i buoni non cambiano è merito dell’amore che gli è stato dato da bambini, incondizionato, imperituro e tale da garantire a tutti una vita serena, se solo non fosse turbato e minacciato da un abominevole cattivo, che vuole a tutti costi impadronirsi della sua felicità allo scopo di ottenere quasi sempre il pieno controllo con violente prese di potere.

Ma ad un certo punto sorge il dubbio. Da dove nasce il desiderio dei cattivi di rubare il lieto fine a dei poveri innocenti per raggiungere la gloria. A quale scopo? Il potere assoluto appagherebbe un uomo così tanto dopo aver commesso i peggiori crimini? Ed è proprio vero che non c’è speranza di redenzione per chi ha fatto degli errori? La spiegazione andrebbe ricercata alle origini e in relazione all’epoca in cui si sono verificati gli eventi raccontati.

Procediamo con ordine. Sin dalla notte dei tempi, la figura del nemico era paragonabile al male puro, cieco e privo di ogni lucidità, sottomesso alle forze oscure per dar vita ad una sorta di demone, incarnazione dei peggiori difetti dell’essere umano. Ma la situazione col tempo è cambiata …e di parecchio!!

Disposta a tutto per essere la più bella… o soltanto per amore?

Otteniamo il primo riscontro soffermandoci sull’evoluzione che i personaggi hanno subito nel corso degli anni. A partire dal primo classico ufficiale Disney, la trasposizione di Biancaneve e i sette nani dei fratelli Grimm, risalente al 1937, che garantì a Walt Disney e alla sua azienda il successo planetario. La storia narra della vita di Biancaneve, una giovane ragazza dolce ed educata che cade vittima dei deliri della sua matrigna, la perfida Regina Grimilde, una donna subdola ed invidiosa, che per puro narcisismo (chiaro movente di ogni atto malvagio da lei commesso) decide di eliminare a tutti i costi la sua ignara figliastra, colpevole di essere più bella di lei.

Una visione più profonda e introspettiva del personaggio di Grimilde ci viene invece fornita ai giorni nostri da Once Upon A Time, serie televisiva e prodotto Disney, conclusasi recentemente con un trionfo di emozioni.

Qui la regina cattiva, benché nata in un mondo incantato in cui l’amore è la più potente di tutte le magie, è una donna moderna, Regina, innamorata di Daniel lo stalliere. Tutto sembrava procedere per il verso giusto finché un giorno la sua famiglia, preoccupata di assicurarle un buon partito per il suo futuro, non le impone di sposare il re Leopold, un uomo tutto d’un pezzo, di gran cuore, da poco rimasto vedovo e alla disperata ricerca di una moglie, nonché di una madre per l’adorata figlia Biancaneve. La giovane Biancaneve (per carità, sempre in buona fede!) si lascia sfuggire che la donna non intende sposare suo padre e le conseguenze si rivelano disastrose per la povera Regina, che vede sua madre uccidere l’uomo che ama strappandogli il cuore a mani nude e riducendolo in cenere.

I drammi della vita passata, di quel sogno trasformatosi in un terribile incubo di cui sarà eterna prigioniera, cambieranno per sempre l’orientamento delle sue azioni.
E così, l’animo di Regina, privato per sempre del sogno del vero amore, si macchia dei crimini più spietati, uccidendo e torturando senza pietà, in nome di quella gioia svanita che le ha fatto giurare di rovinare la vita a Biancaneve e al caro suo principe. I suoi errori nascono dunque dal dolore di chi ha perso la persona amata e non più da un semplice vizio di vanità, motivo per il quale alla regina cattiva viene concessa la possibilità di redimersi. Ed è solo grazie all’amore che riesce a trovare la giusta strada e a riconquistare se stessa e l’affetto dei suoi cari.

Mi hanno tolto le ali, ma non ho smesso di volare…

Nella versione cartoon della Bella Addormentata nel Bosco, Malefica sembra adirarsi e accanirsi contro la famiglia reale per il semplice fatto di non essere stata invitata al lieto evento della nascita dell’erede al trono. Ma anche qui le cose che ci hanno mostrato non sono quelle che sembrano.

Altro personaggio iconico che ha avuto l’opportunità di rinascere sotto nuove vesti è infatti lei, Maleficent, in origine una giovane fata alla scoperta del mondo e ben disposta nei confronti degli uomini, così pericolosi e avversi alla natura. Si innamora di un giovane avventuriero, Stefano, che presto sarebbe diventato re proprio a spese della nostra eroina, che si vede strappare le ali proprio dall’amato, riapparso dopo anni.

Quel tradimento (le crude immagini della scena del taglio delle ali sono state equiparate dalla critica alla violenza di genere) trasforma completamente Malefica, che scatenerà la sua sete di vendetta su ciò che il suo nemico ha di più caro: l’adorata figlia Aurora, sulla quale verrà scagliato l’incantesimo del sonno eterno. Paradossalmente, Malefica conoscerà l’Aurora bambina e il caso vuole che quest’ultima la scambi per la sua fata madrina. Tra le due nascerà un legame così forte da rendere la nostra fata maledetta ancora più forte e consapevole del potere dell’amore, facendole capire che, in fondo, è molto meglio essere amate che temute.

Un Universo in costante cambiamento

Da quanto abbiamo visto, l’universo Disney non è attento solo alla tematica dell’eterna lotta tra fazioni opposte, ma ci insegna anche che le battaglie più dure sono quelle interiori. Perché è difficile conoscere e andare oltre il male, che ci rende quasi schiavi di atteggiamenti ed aspetti che non vorremmo mai mostrare agli altri, ma siamo convinti che sia quello il miglior modo per evitare di soffrire. La verità è che non esiste una cura alla sofferenza e il dolore non si cura provocandone altro. L’unica speranza per migliorare è riuscire ad aprirsi all’amore e non aver paura di riceverne né di darne.

Sarebbe bello vedere un giorno dei percorsi alternativi di tutti quei personaggi che, dopo aver ceduto al fascino oscuro del male, riescano ad invertire la rotta verso qualcosa di più sincero e nobile. E probabilmente, visto il successo degli ultimi film sul percorso di redenzione dei villain di questi anni (vedi Ralph Spaccatutto), ne vedremo presto delle altre! E voi, cosa ne pensate?

Belle
Eccomi qui, un'aspirante avvocato che si diverte a stare con la testa tra le nuvole! La mia missione è trasmettervi lo stesso incanto che provo io nel vivere la vita nonostante ogni difficoltà e di strapparvi un sorriso quotidiano. Lasciatevi travolgere dalla gioia dell'immaginazione e state con noi!
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