Mulan, live action: i cambiamenti della trama sono dovuti al movimento #MeToo?

A meno di decisioni improvvise dettate dalla cronaca degli ultimi giorni, che sta già facendo slittare molti eventi e prime uscite cinematografiche, il 26 marzo 2020 dovrebbe arrivare in tutte le sale italiane il nuovo live action targato Disney, con protagonista l’eroina cinese amata da tutti, Mulan, interpretata da Liu Yifei.

Il live action che sta facendo tanto discutere i disneyani più fedeli!

Come ben sappiamo, i live action spesso non sono ben visti da quella fetta di pubblico più nostalgica che vuole gelosamente conservare il bel ricordo dei classici Disney, ma i recenti successi de Il Re Leone e Aladdin dimostrano che anche i più scettici possono cambiare idea e decidere di dare una possibilità a questi remake.

Eppure, il lungometraggio con protagonista Mulan, che vede Niki Caro alla regia, sembra doverne fare ancora di strada per convincere il pubblico, visto che è dalle prime sinossi della trama che trascina con sé polemiche che non accennano a placarsi.

Ciò che più di tutto ha fatto storcere il naso è sicuramente l’assenza di Mushu, il simpatico draghetto rosso che, nel classico del 1998, ha accompagnato Mulan nelle sue avventure senza mai abbandonarla e dandoci anche delle gag simpaticissime, tra cui la celebre:

“Disonore! Disonore su tutta la tua famiglia! Disonore su di te! Disonore sulla tua mucca!”

Ma quella dell’aiutante di Mulan non sarà l’unica assenza pesante; sappiamo infatti che non saranno presenti canzoni (io già mi immaginavo a saltare sulle poltrone del cinema e cantare “Farò di te un uomo!”) e ci hanno privato anche del genio di nonna Fa, l’amorevole impavida vecchietta che, nel classico, invita Li Shang a “restare per sempre”.

A proposito dell’assenza di Mushu, la motivazione che è stata data alla sua assenza riguarda la cultura e la politica cinese: pare, infatti, che nonostante la popolarità mondiale di questo personaggio, non fosse comunque buon visto dalla comunità cinese, che riteneva che andasse a banalizzare quella che è la loro cultura.

Per giustificare l’assenza delle canzoni e di questi personaggi, il produttore Jason Reed ha spiegato che l’intento di questo live action non è quello di riproporre in maniera fedele il classico originale (come ad esempio è stato fatto per La Bella e la Bestia o Il libro della Giungla), bensì ha lo scopo di portare sul grande schermo una storia realistica, credibile, in cui ci si possa facilmente rispecchiare, che quindi non richiede la presenza di canzoni o battute umoristiche.

Un altro cambiamento significativo riguarda l’antagonista della storia: nel classico abbiamo tutti temuto la cattiveria degli Unni, capeggiati da Shan Yu, che voleva devastare e conquistare l’Impero cinese; in questa nuova storia, quasi totalmente inedita, Mulan si ritroverà a combattere contro Gong Li, una terribile strega che, al contrario del suo predecessore animato, sembra avrà un ruolo ancor più centrale.
Ma non è finita qui!

Li Shang assente: è per via del movimento #MeToo?

Cos’è il #MeToo: è un movimento femminista contro le molestie sessuali, specialmente in ambito lavorativo, nato in seguito alle numerose denunce contro il celebre produttore cinematografico Harvey Weinstein.

Ma allora, qual è il nesso tra questo movimento femminista e il live action “Mulan”?

Tutto è iniziato per via di alcune dichiarazioni del produttore del film, Jason Reed:

“Penso che ai tempi del movimento #MeToo avere un ufficiale in comando che ha interesse sessuale per un altro uomo fosse molto scomodo e quindi non pensavamo che fosse appropriato.”

Tuttavia, questa dichiarazione non ha fatto che fornire un assist ai fan appartenenti e sostenitori della comunità LGBTQ+, che hanno evidenziato come Li Shang, che velatamente manifestava un certo interesse per Ping (Mulan sotto mentite spoglie ndr.), potesse costituire il primo personaggio bisessuale nella storia della Disney e che, per tale ragione, non andava censurato.

Il punto è che nel classico Disney del ’98 il rapporto di fiducia e di reciproca stima tra Li Shang e Mulan non sfocia in un interesse amoroso (anche e soprattutto per ragioni dettate dall’epoca in cui è ambientato) fino a che lui non scopre la sua identità e va a trovarla a casa, sebbene sia evidente la particolare simpatia da parte di Shang verso Ping, appunto.
Ciò che traspare è l’intento di strumentalizzare un movimento così popolare come quello del #MeToo per dare un qualsiasi tipo di risonanza politica al film, cercando apertamente il sostegno delle fautrici del movimento, specie perché il problema evidenziato dal movimento femminista non è, eventualmente, il fatto che un uomo e una donna che ricoprono ruoli differenti possano intavolare una relazione, bensì che il capo approfitti della sua posizione di rilievo per approfittarsi della sua sottoposta col fine di molestarla.

Quindi insomma, lo scetticismo generale non è passato e, anzi, a causa delle ambigue dichiarazioni del produttore, difficilmente le polemiche si placheranno.

Mulan avrà comunque il suo lieto fine!

Stando alle dichiarazioni del produttore Jason Reed, infatti, il personaggio di Li Shang “vivrà” in due new entry: il comandante Tung (interpretato da Donnie Yen), che per Mulan sarà un mentore e un padre e Honghui Chen (interpretato da Yoson An), suo compagno di addestramento e, pare, suo interesse amoroso.
Proprio quest’ultimo si è espresso in merito all’assenza del personaggio di Li Shang:

“I due iniziano con il piede sbagliato. Mentre avanzano insieme nell’addestramento, hanno in qualche modo un legame inespresso, perché riconoscono reciprocamente il loro spirito guerriero. È così che iniziano a costruire la loro amicizia: attraverso la formazione e il riconoscimento reciproco.”

Yoson An si è molto ispirato a Li Shang, per interpretare il suo ruolo, sostenendo che tra il suo personaggio e Mulan si instaurerà la stessa dinamica e la stessa chimica che c’era stata tra i due nel classico originale.

Presto sapremo tutto!

Chiaramente, prima di essere giudicato, un film deve essere visto; sebbene le premesse non siano in suo favore, il live action di Mulan potrà riservare delle sorprese e, magari, raggiungere la popolarità dei suoi predecessori che sono stati, nonostante tutto, molto apprezzati dal pubblico.

E voi, pubblico di Magic Times, che ne pensate? Siete d’accordo col fare un film più maturo e simile alla leggenda originale o avreste preferito un live action classico ispirato in toto al classico originale? Fatecelo sapere!

Alla prossima,
Aurora

 

Aurora
Sono un'ambiziosa studentessa universitaria innamorata da sempre della Disney; scrivere significa poter mettere nero su bianco i miei pensieri e le mie emozioni. Spero di riuscire a divertirvi, almeno quanto mi diverto io a curiosare e farvi leggere i miei articoli!
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