And the Oscar goes to… I migliori cortometraggi d’animazione Disney

Gennaio è un mese come tanti, il primo di dodici e l’inizio di un nuovo anno; ma per gli appassionati di cinema, gennaio significa una sola cosa: nominations degli Oscar!

La notte degli Oscar è l’evento più elegante di Hollywood, indubbiamente il più atteso: vengono conferiti, infatti, i premi più prestigiosi del mondo del cinema! Ovviamente, fin dalla sua nascita, la Walt Disney ha collezionato candidature su candidature e anche tante statuine d’oro.

Quindi, benvenuti in questa nuova rubrica, interamente dedicata alla cerimonia degli Oscar! Ripercorreremo insieme le nomination e le vittorie più importanti di Walt Disney, dalle primissime statuine fino ad oggi! Con questa rubrica, vi accompagneremo dalle nominations fino alla serata degli Oscar.

In questo primo capitolo parleremo dei migliori cortometraggi d’animazione, in particolare i cartoni appartenenti alle Silly Symphonies, la serie di corti animati più famosa della Walt Disney. Da qui, partiremo per un lungo viaggio, partendo dal passato più lontano, per arrivare al presente… vi auguro una buona lettura!

1932 – Fiori e Alberi

L’elegantissimo corto animato Fiori e Alberi è il primo cortometraggio a colori prodotto dalla Walt Disney. Inizialmente prodotto in bianco e nero a causa del budget limitato, Walt decise di andare contro tutto e tutti e cancellò quanto era stato originariamente fatto e riprodusse il corto a colori.

In questa sua lungimiranza si dimostra una tattica vincente, Fiori e Alberi è infatti acclamato dalla critica, un successo commerciale che non ha precedenti, nella breve storia della neonata azienda Disney.

Fiori e Alberi è una storia delicata, profonda. Il passaggio dall’inverno alla primavera fa da culla a questo racconto, la flora e la fauna si preparano al cambio di stagione e sono lo sfondo della storia d’amore che nasce tra un giovane arbusto e un albero donna, piantato vicino a lui.

L’atteggiamento dell’albero nei confronti della sua amata ricorda quel corteggiamento di cui parlano i nostri nonni, fatto di belle parole e bei gesti, sorrisi sinceri e sguardi innamorati. È splendido il modo in cui, in pochi minuti, si vedano un po’ tutte le fasi dell’innamoramento: dal corteggiamento, alla consapevolezza di amare quella persona, passando per l’essere disposti a tutto per chi si ama, fino a giungere alla conseguente felicità contagiosa di due innamorati.

Nella sua semplicità, questo corto animato contiene molti profondi significati e l’Academy ha voluto premiare sia la semplicità della trama, sia la purezza dell’amore, colorata ancor di più dalla meraviglia che è la natura.

Nello stesso anno, Walt Disney in persona riceve l’Oscar alla carriera, per aver creato il personaggio di Topolino. Rappresenta il primo trionfo di una lunga serie che lo porterà a detenere il record assoluto per nomination e premi vinti, con 26 statuine su 59 candidature.

1934 – I tre Porcellini

La storia è semplice e la conosciamo tutti, ma cosa risalta di questi tre buffi personaggi? Sicuramente i caratteri! Intanto, sono antropomorfizzati: quindi, pur essendo degli animali, vivono e si comportano come gli umani (costruiscono case, suonano, ballano etc.). È facile immedesimarsi in loro, specie se si hanno dei fratelli o delle sorelle: Tommy e Timmy sono i due immaturi, più frivoli e spensierati. Mentre Jimmy è un po’ il papà di turno (infatti, il loro povero papà è, come si nota, una salsiccia appesa al muro), è un po’ burbero, ma sa quando è il momento di scherzare e quale di fare i seri. Il povero lupo non ha scampo contro l’astuzia del fratello maggiore. Ecco cosa ha premiato l’Academy, ben 85 anni fa: la rappresentazione della quotidianità. Tutti ci possiamo identificare nei tre porcellini, nei loro comportamenti e nella loro vita familiare.

Infatti, I tre Porcellini è considerato il cortometraggio di maggior successo della storia, guadagnò 250.000 dollari, al fronte dei “soli” 22.000 spesi per realizzarlo.

Curiosità sulla colonna sonora: la canzone Chi ha paura del grande lupo cattivo? divenne subito un cult negli Stati Uniti, tant’è che è un’espressione usata nel linguaggio corrente; pare, infatti, che gli statunitensi si sentissero rappresentati dai tre porcellini del film in quanto, così come loro con il Lupo, stavano combattendo contro la Grande Depressione, dalla quale lentamente gli USA si stavano rialzando. Anni dopo, la stessa canzone fu usata per ritrarre Adolf Hitler come lupo cattivo.

Piccola nota: esistono dei sequel di questo corto, uno vede protagonisti i figli del lupo; l’altro vede come co-protagoniste Cappuccetto Rosso e la nonna.

Dal 1935 al 1938 – trionfo di premi Oscar

Quattro anni consecutivi di successi agli Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione per Walt Disney, che ancora una volta dimostra il suo talento smisurato nel riprodurre favole già ampiamente famose e conosciute, dando però loro un’impronta interamente nuova e personale, che le distingue da qualsiasi altra rappresentazione.

• Il primo di questi quattro trionfi è La lepre e la tartaruga: la celebre sfida, che dimostra che non bisogna sottovalutare le capacità dell’avversario e sopravvalutare il proprio talento, è un successone, tanto che non mancherà un sequel, che vedrà i due protagonisti affrontarsi sul campo da boxe.

• Il 1936 vede la vittoria del corto I tre micetti orfani; una storia dolcissima di riscatto, un insegnamento prezioso per tutti noi, poiché ci ricorda che ogni vita umana è preziosa e va custodita come un tesoro. Che l’Academy abbia voluto premiare questo importante messaggio, magari facendo campagna contro l’abbandono degli animali?

• Il terzo premio Oscar consecutivo se lo aggiudica il corto Il cugino di campagna, riproduzione della favola greca di Esopo Il topo di campagna e il topo di città, che racconta del topolino di campagna che fa visita al cugino che abita in città e capisce come i loro due stili di vita siano diversi. L’Academy avrà sicuramente apprezzato il rifacimento in chiave moderna di una favola antica, premiando anche l’attualità del topolino che si sente spaesato, davanti a quelli che sono dei modi di vivere completamente diversi, come si sente chiunque decida di cambiare vita.

• Questo poker si conclude con la vittoria de Il vecchio mulino: è un piccolo capolavoro perché, pur non mostrando scene di vita quotidiana, pur non essendoci personaggi che interagiscono tra loro, riesce ad affascinare lo spettatore mostrando semplicemente il movimento delle pale di un vecchio mulino e gli animali che vivono al suo interno, che rischiano di veder distrutta la loro dimora per via di un violento temporale. È un corto semplice, ma immediato; arriva subito allo spettatore e, ancora una volta, Walt Disney dà prova della sua grandezza.

1939 – Il toro Ferdinando

Ho molto a cuore questo cortometraggio, poiché lancia un messaggio potente contro quello che è un fenomeno che tutt’ora è difficile da combattere: la corrida. Il protagonista è il toro Ferdinando, più interessato ai fiori che a combattere contro il matador.

È una piccola perla della cinematografia, l’Oscar è sicuramente meritatissimo, soprattutto per l’impatto del suo significato, bastano pochi minuti per voler bene a Ferdinando e rendersi conto, ancor di più, di che piaga sociale è la lotta con i tori nell’arena.

1943 – The Fuehrer’s Face

Il giorno della memoria è vicino e voglio concludere questo articolo parlandovi di questo corto politico, dove Paperino sogna di lavorare in una fabbrica della Germania nazista; è un lampante esempio di propaganda statunitense, durante la seconda guerra mondiale.

Il forte messaggio politico fece guadagnare un Oscar a questo corto, sicuramente diverso da qualsiasi altro prodotto fino a quel momento dalla Disney, tant’è che Paperino nei panni di un nazista (se pur a mo’ di “presa in giro”) fece sì che questo corto quasi non circolò per diversi anni.

Era un’epoca diversa, c’era tanta paura; questo corto è stato il modo di Walt Disney di esorcizzare quel demone che era la seconda guerra mondiale, identificata nella figura di Hitler. L’Oscar è, a mio avviso, assolutamente meritato. Il cinema ha un fortissimo impatto emotivo sulle masse, sicuramente anche questo corto ha contribuito a far crescere nelle persone un pensiero politico e sociale, facendo sì che l’individuo prendesse una posizione in merito a quel che stava accadendo in quegli anni.

Un inizio con il botto

La Disney venne fondata nel 1923 e dopo solo 9 anni riuscì a portare a casa il primo Oscar per il miglior cortometraggio. Fu una vittoria più che meritata, che aprì le porte verso un mondo ancora sconosciuto, quello dei lungometraggi d’animazione. Topolino fu solo la prima di tante vittorie che proseguono ancora oggi. Certamente, se fosse ancora in vita, Walt Disney sarebbe fiero di ciò che il suo topo è riuscito a fare… ma non possiamo dirvi tutto oggi!

C’è ancora tanto di cui parlare, queste sono solamente le fondamenta di un grande mondo di cui i cortometraggi sono protagonisti. Ma non vogliamo annoiarvi, quindi vi diamo appuntamento al secondo capitolo dedicato alla notte degli Oscar, dove parleremo degli Oscar “speciali” vinti dai primi lungometraggi animati.

E voi, conoscevate questi corti? Meritavano, secondo voi, la statuina più prestigiosa di Hollywood? Fatemi sapere cosa ne pensate! E ci vediamo al prossimo articolo!

Aurora
Sono un'ambiziosa studentessa universitaria innamorata da sempre della Disney; scrivere significa poter mettere nero su bianco i miei pensieri e le mie emozioni. Spero di riuscire a divertirvi, almeno quanto mi diverto io a curiosare e farvi leggere i miei articoli!
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