“Steamboat Willie”: le origini dell’impero Disney

“Steamboat Willie” è un punto di riferimento nella storia dell’animazione Disney. È stato il primissimo film di Topolino ad essere stato rilasciato, e soprattutto il primo cartone animato in assoluto ad avere l’audio sincronizzato. Il film fece il suo debutto il 18 novembre 1928. Infatti, tra pochi giorni Topolino festeggerà il suo 90° compleanno. Ma facciamo insieme un passo indietro per cercare di capire come e da cosa è nato il topo più amato di sempre!

L’uscita del primo lungometraggio ad avere il sonoro sincronizzato, “The Jazz Singer”, fu per Walt Disney un colpo di genio. Walt pensava che il sonoro sarebbe potuta essere la strada giusta per far fare a Topolino il salto di qualità che lo avrebbe portato al successo. Così si pensò di introdurlo nel cinema d’animazione, modificando il terzo corto fino a quel momento prodotto: “Steamboat Willie”. In realtà il sonoro era stato già utilizzato nei “Song Car-Tunes” degli Inkwell Studios, e in un corto di Paul Terry dal titolo “Dinner Time”.

Questi però erano più che altro degli esperimenti nei quali la musica non era sincronizzata molto bene all’azione dei personaggi. Prima di procedere con questa nuova sperimentazione, Walt allestì una sorta di proiezione di prova, riservata soltanto ai familiari dei suoi dipendenti, durante la quale lui e la sua squadra avrebbero prodotto suoni e rumori in tempo reale, per testare l’impatto sul pubblico. La proiezione andò alla grande, cosa che convinse Walt a partire per New York, alla ricerca di qualcuno che fosse interessato a registrare la colonna sonora del cortometraggio, ma fu poi costretto a ripiegare su Pat Powers, uno dei pionieri dell’industria cinematografica statunitense. Powers, con il suo sistema di sincronizzazione sonora – il “Powers Cinephone”, che aveva “clonato” da Lee De Forest – assunse il ruolo di benefattore per Walt, con la premessa di vendergli il macchinario e impegnarsi a distribuire da quel momento in poi i corti di Topolino. La sua reale intenzione era però quella di mettere le mani sul personaggio. I fratelli Disney preferirono invece rischiare, assumendo nuovi animatori di talento che, pur di lavorare nel famoso studio, accettarono di lavorare con una retribuzione molto ridotta. Uno dei nuovi collaboratori fu Wilfred Jackson, che si occupò di seguire il progetto fornendo spunti e annotazioni per le musiche – sebbene l’arrangiatore della partitura definitiva resta ancora oggi un mistero. La colonna sonora prevedeva l’utilizzo del brano folk “Turkey in the Straw” del 1820, ma soprattutto della canzone “Steamboat Bill”, scritta da Arthur Collins nel 1911. La sincronizzazione del sonoro andò a buon fine soltanto al secondo tentativo, che costò molto caro a Walt Disney – il quale, per finanziare l’incisione, dovette vendere la sua auto.

L’immagine di Topolino che fischietta alla guida di un vaporetto è ormai iconica. Il cortometraggio però è meno incentrato sulla trama, pone infatti l’accento sulla musica, valorizzando questo nuovo, importante step della storia dell’animazione. Ma uno spettatore moderno, abituato da sempre al sonoro, non potrà percepire l’impatto di questa rivoluzione. Per fortuna, le gag sono abbastanza graffianti da rimanere impresse nella memoria. Topolino lavora come mozzo sul battello di Pietro, e si ritrova ad imbarcare alcuni animali, assieme a Minni. Come nel cortometraggio “Oswald the Lucky Rabbit”, gli spartiti di Minni vengono inghiottiti da una capra che si trasformerà poi in una specie di carrillon vivente, dando così a Topolino l’idea di trasformare gli animali del battello in strumenti musicali. Le gag in cui Topolino “usa” gli animali per suonare “Turkey in the Straw” sono simpatiche e accattivanti, e il finale in cui si ritrova a pelare patate ricorderà successivamente il topo di “Alice the Whaler”. In questo corto è lo stesso Walt a doppiare Topolino, Minni e il pappagallo, diventando così la voce ufficiale della sua creatura.

“Steamboat Willie”, come già anticipato, debuttò al Colony Theatre di New York il 18 novembre 1928. Il pubblico fu sbalordito dalla vitalità dei personaggi presenti nel film, e da qui in avanti iniziò per davvero la strada di Walt verso il successo. Topolino era finalmente diventato una star, e in breve tempo spazzò via la concorrenza. Non c’è da stupirsi se gli Studios della Disney, a partire dal 2007, cominciarono ad utilizzare “Steamboat Willie” come “logo”, proponendolo all’inizio di ogni produzione. Nel 1998, inoltre, venne realizzata una specialissima storia a fumetti dal titolo “Topolino e il Fiume del Tempo” – scritta da Francesco Artibani e Tito Faranci, e disegnata da Corrado Mastantuono – nella quale Topolino e Pietro si ritrovano dopo tempo a collaborare per ripescare dal fondo del fiume il relitto dello Steamboat Willie.

Meg
Roberta, in arte Meg, classe '91, Cilentana residente a Napoli. Sono laureata in traduzione letteraria, adoro alla follia i gatti e GoT, e sono cresciuta a pane e Disney. Parlo correttamente 5 lingue e il mio sogno è quello di tradurre libri fantasy. Insomma, fenomenali poteri cosmici in un "minuscolo" spazio vitale!
Scroll to top
error: Incantesimo di protezione! Condividi il contenuto per diffondere la nostra polvere di fata!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: